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L'incontinenza urinaria è una condizione che si instaura quando vi è una qualsiasi perdita involontaria di urina.

In particolare, l’incontinenza urinaria da sforzo (SUI) è la perdita involontaria di urina a causa, per esempio, di una risata, uno starnuto, un colpo di tosse o qualche altro tipo di sforzo (sollevare un peso, alzarsi da seduto/a etc.).

La SUI è dovuta a un’alterazione anatomo-funzionale di uno o più componenti che concorrono alla continenza.

Sintetizzando, possiamo dire che la SUI, se si esclude una sua eventuale associazione all’incontinenza detta da urgenza, può essere causata da:

 

- ipermobilità uretrale;

- deficit sfinterico intrinseco (ISD);

- una concomitanza delle due precedenti situazioni.

 

La SUI da ipermobilità uretrale oggigiorno viene trattata prevalentemente mediante l’uso di sling sub-uretrali tension free, impiantate per via vaginale.

Le tecniche con le sling suburetrali furono descritte per la prima volta nel ventesimo secolo.

Negli ultimi decenni ci sono stati progressi significativi in ​​molte tecniche chirurgiche.

Nel 1995, basandosi sulla teoria integrale, Petros e Ulmsten proposero per la IUS femminile la banderella  sub-uretrale priva di tensione (TVT – Tension-free Vaginal Tape) posizionata per via vaginale con passaggio retropubico. Ben presto questa tecnica si diffuse ovunque grazie ai tassi di guarigione ben maggiori, nel lungo termine, dello 80%, sebbene siano anche state descritte complicazioni, come lesioni all'intestino e ai principali vasi sanguigni.

Nel 2001 Delorme ha sviluppato la tecnica della banderella sub-uretrale posizionata per via transotturatoria (TOT) il cui obbiettivo era quello di ridurre le complicanze postoperatorie legate al passaggio cieco degli aghi nello spazio retropubico. Numerosi studi hanno riportato un'alta cura, paragonabile alla TVT, e bassi tassi di complicanze legate a tale tecnica.

Nel 2006, è uscita la terza generazione di banderelle sub-uretrali, impiantate sempre per via vaginale con la tecnica detta “single di incision” - unica incisione, nel senso che non vi sono le incisioni cutanee. La lunghezza di queste banderelle è inferiore a quella dei modelli TVT e TOT. Esistono attualmente diverse tipologie di mini sling con ancoraggi differenti.

Le minisling sono nate per cercare di ottenere tassi di guarigione paragonabili a quelli ottenuti con le TVT e le TOT minimizzando, però, la perdita di sangue, il trauma dei tessuti, il tempo di intervento e, successivamente, il dolore post impianto. Da notare che queste sling possono essere impiantate facendo ricorso all’anestesia locale.

 

Le sling sub-uretrali che permettono di trattare la IUS femminile offerte da DIMED sono:

 

- Steema (Promedon) (TOT in-out e out-in, TVT);

Safyre (Promedon) (TOT in-out e out-in, TVT, regolabile nel postoperatorio);

- Ophira (Promedon) (mini sling).

 

Nel caso in cui l’incontinenza urinaria sia dovuta a deficit sfinterico intrinseco (ISD), in supporto ad una sling retropubica precedentemente impiantata o di incontinenza urinaria lieve o in pazienti giovani il trattamento più indicato è il bulking agentI bulking agent, o agenti volumizzanti, sono sostanze atte a produrre un rigonfiamento tissutale e costituiscono un trattamento alternativo della IUS in maniera minimamente invasiva e con bassa percentuale di complicanze.

Il bulking agent che permette di trattare la IUS femminile offerto da DIMED è:

- Urolon (AQLANE Medical).

 

Nell’offerta DIMED si trova anche il dispositivo ACT (Uromedica).

Laddove la SUI è dovuta prevalentemente o totalmente a deficit sfinterico intrinseco (ISD) una valida opzione è il dispositivo noto col nome ACT, costituito da due palloncini periuretrali il cui volume è facilmente regolabile.

Questo dispositivo, impiantato mediante una tecnica minimamente invasiva, permette di ottenere la continenza urinaria grazie all’aumento della coaptazione della mucosa uretrale, con conseguente aumento della resistenza uretrale.

IUS femminile

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